Nuova Riveduta:

Giobbe 42:7

Giobbe riacquista la prosperità
(Ge 20:7, 17; Gm 5:16-18)(Gm 4:10; 5:11; 1:12) Sl 30:5
Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, il SIGNORE disse a Elifaz di Teman: «La mia ira è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe.

C.E.I.:

Giobbe 42:7

Dopo che il Signore aveva rivolto queste parole a Giobbe, disse a Elifaz il Temanita: «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe.

Nuova Diodati:

Giobbe 42:7

Dio, dopo che Giobbe ha pregato per i suoi amici, gli rende il doppio di tutto ciò che aveva prima
Ora, dopo che l'Eterno ebbe rivolto queste parole a Giobbe, l'Eterno disse a Elifaz di Teman: «La mia ira si è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me rettamente, come ha fatto il mio servo Giobbe.

Riveduta 2020:

Giobbe 42:7

Epilogo
Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, l'Eterno disse a Elifaz di Teman: “La mia ira è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe.

La Parola è Vita:

Giobbe 42:7

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 42:7

L'Epilogo
Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, l'Eterno disse a Elifaz di Teman: 'L'ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe.

Ricciotti:

Giobbe 42:7

Dopo che il Signore ebbe detto queste cose a Giobbe, disse ad Elifaz il Temanita: «L'ira mia si è accesa contro di te e contro i due tuoi amici, perchè non avete parlato dinanzi a me con rettitudine come il mio servo Giobbe.

Tintori:

Giobbe 42:7

Dio proclama l'innocenza di Giobbe e gli raddoppia la passata felicità
Or dopo che il Signore ebbe detto a Giobbe queste parole, disse ad Elifaz di Teman: «Il mio furore divampa contro te e contro i tuoi due amici, perchè dinanzi a me non avete parlato con rettitudine come il mio servo Giobbe.

Martini:

Giobbe 42:7

Or dopo che il Signore ebbe dette a Giobbe quelle parole, egli disse ad Eliphaz di Theman: Io sono altamente sdegnato contro di te, e contro i due tuoi amici, perocché non avete parlato con rettitudine dinanzi a me, come Giobbe mio servo.

Diodati:

Giobbe 42:7

Ora, dopo che il Signore ebbe dette queste cose a Giobbe, egli disse ancora ad Elifaz Temanita: L'ira mia è accesa contro a te, e contro a' due tuoi compagni; perciocchè voi non mi avete parlato dirittamente, come Giobbe, mio servitore.

Commentario abbreviato:

Giobbe 42:7

Versetti 7-9

Dopo che il Signore ha convinto e umiliato Giobbe, portandolo al pentimento, lo possiede, lo conforta e gli rende onore. Il diavolo si era impegnato a dimostrare che Giobbe era un ipocrita e i suoi tre amici lo avevano condannato come un uomo malvagio; ma se Dio dice: "Ben fatto, servo buono e fedele", poco importa chi dice il contrario. Gli amici di Giobbe avevano fatto un torto a Dio, facendo della prosperità un segno della vera Chiesa e dell'afflizione una prova certa dell'ira di Dio. Giobbe aveva riferito le cose al giudizio e allo stato futuro più dei suoi amici, perciò parlò di Dio in modo giusto, meglio di quanto avessero fatto i suoi amici. E come Giobbe pregò e offrì sacrifici per coloro che avevano addolorato e ferito il suo spirito, così Cristo pregò per i suoi persecutori e vive sempre facendo intercessione per i trasgressori. Gli amici di Giobbe erano uomini buoni e appartenevano a Dio, che non li avrebbe lasciati nel loro errore più di Giobbe; ma dopo averlo umiliato con un discorso fuori dal turbine, prende un altro modo per umiliarli. Non devono discutere di nuovo, ma devono accordarsi in un sacrificio e in una preghiera, che li riconcilierà. Coloro che differiscono nel giudizio su cose minori, sono tuttavia uno in Cristo, il grande Sacrificio, e devono quindi amarsi e sopportarsi a vicenda. Quando Dio si arrabbiò con gli amici di Giobbe, li mise in condizione di fare pace con lui. I nostri litigi con Dio iniziano sempre da parte nostra, ma la riappacificazione inizia da parte sua. La pace con Dio si può avere solo a modo suo e alle sue condizioni. Queste non sembreranno mai difficili a chi sa apprezzare questa benedizione: ne saranno felici, come gli amici di Giobbe, a qualsiasi condizione, anche se così umiliante. Giobbe non si offendeva per i suoi amici, ma essendo Dio graziosamente riconciliato con lui, si riconciliava facilmente con loro. In tutte le nostre preghiere e servizi dovremmo mirare a essere accettati dal Signore; non per avere la lode degli uomini, ma per piacere a Dio.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 42:7

Giob 2:11; 4:1; 8:1; 11:1
Giob 32:2,3,5
Giob 11:5,6; Sal 51:4

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